Galleria Semid'Arte


bruno pedrosa “(re)turn to Tur(i)n” inaugurazione giovedì 5 novembre ore 18,00

Antico e moderno, tradizionale e stravagante, riflessivo ed estroverso, semplicemente e straordinariamente contradditorio. Così si presenta al mondo l’uomo e l’artista Bruno Pedrosa. Non è possibile parlare della vita dell’uomo senza parlare dell’opera dell’artista né, viceversa, si può scindere la sua arte dalla sua vita.

Bruno Pedrosa,che attualmente vive in Italia da oltre un ventennio, nasce a Cedro (Brasile) l’11 gennaio 1950. Inizia la sua attività espositiva nel 1967 con una mostra personale al Museo di Arte Contemporanea di Olinda e nel 1968 si trasferisce a Rio de Janeiro dove si laurea in Belle Arti, Archeologia e Filosofia alla Università Federale di Rio de Janeiro. Nel 1970 arriva la sua prima personale all’estero, a New York Galleria New Forms.

Nei primi anni settanta, Pietro Maria Bardi, critico italiano creatore del Museo di Arte di San Paolo MASP, cura il primo ciclo di mostre istituzionali internazionali di Pedrosa, sponsorizzate della Fondazione Bristol U.S.A. L’inizio degli anni ottanta portano l’artista verso l’astrazione. Pedrosa usa tutti i mezzi a sua disposizione per la ricerca, spaziando dal disegno, alla pittura ed alla scultura.

Nel corso degli anni novanta Pedrosa si trasferisce in Europa e prosegue la sua ricerca sul colore attraverso il vetro, il bronzo, la carta, il ferro, il marmo. L’artista trova nella pittura il suo strumento di sperimentazione, arrivando ad esprimere non più l’essenzialità di ciò che vede, ma le sue emozioni di fronte alle esperienze della vita e al contempo la sua opera evolve nel tempo in strutture e forme sempre diverse.

A Venezia scopre i vetri di Murano, che lo conquistano per i colori vivi e realizza le sue sculture in bronzo, affascinato dalla secolare tradizione della lavorazione del metallo e dalle innovative patine che si possono realizzare.

Nei momenti felici dipinge. Nei momenti di disperazione crea sculture plastiche ed energiche. Nei momenti di ricerca spirituale, personale e artistica, disegna. Racchiude nei suoi nuovi dipinti tutto ciò che l’universo delle opere scultoree gli ha insegnato: la luce brillante e accattivante dei vetri di Murano si riscontra nella scelta dei colori ad olio; il perfetto equilibrio formale delle opere in ottone ispira l’evidente importanza dei volumi e della profondità ottica; la concretezza dell’impasto della terracotta, che è alla base delle sculture in bronzo e marmo, dà vita ad un nuovo utilizzo dei colori, non più diluiti, ma corposi e volumetrici.

Il nuovo millennio comincia a portare i riconoscimenti istituzionali. I suoi lavori figurano in collezioni pubbliche e private, come Museo Nazionale di Belle Arti a Rio de Janeiro, MASP a San Paolo, Corning Museum a New York, Ebeltoft in Danimarca, Musei Vaticani a Roma, Lucca Center of Contemporary Art a Lucca, Jan Van der Togt in Olanda, MAVA a Madrid ed altri.

Nella nuova collezione di disegni “Las Palomas”, che presentiamo per la prima volta a Torino, Pedrosa raggiunge un nuovo livello di consapevolezza spirituale ed estetica, unite ad una maestria tecnica senza precedenti.