Wanda Fiscina ha vissuto per molti anni a Napoli, dove ha frequentato gli studi artistici. Oggi vive e lavora a Salerno ed è stata docente di Discipline plastiche e di discipline pittoriche nei Licei artistici.
Le sue opere di pittura, scultura e ceramica sono esposte nella Pinacoteca Provinciale di Salerno, nel Museo internazionale di Ceramica d’Arte Contemporanea di Castelli (Teramo), nel Museo Città Creativa di Rufoli di Ogliara (Salerno) e nel Museo Cargaleiro di Castello Branco in Portogallo. E’ inserita nella Storia dell’Arte del 900 di Giorgio Di Genova.

Per Wanda Fiscina, l’orizzonte della materia si è sempre coniugato all’universo del colore. Questo significa che pittura, acquarello e ceramica si organizzano al di fuori di ogni condizione gerarchica e si situano nel territorio di una manualità che non esclude il progetto, pur privilegiando l’intuizione e la pulsione naturale del fare arte.
Wanda Fiscina, negli ultimi anni, dopo un lungo percorso che ne ha misurato la sapienza tecnica e l’energia del sensibile, ha individuato nella materia della carta e nella materia della terra una serie di relazioni formali che sono state scoperte e visitate nella loro primaria contiguità.
Prima di tutto quella del colore che, inteso come prolungamento della superficie dei supporti, si offre nella sua formula di linguaggi autonomo rispetto alla carta e alla ceramica.
Le forme partecipano direttamente a questo processo del visivo e del sensibile.
Si tratta di forme organiche dove la materia segue da vicino i luoghi della sensibilità tattile. Liscio e ruvido si accompagnano con frequenza nelle ceramiche quasi a indicare un piacere tattile che solo la forma della terra sa dare.