Monica Rafaeli
Monica Rafaeli ha nutrito sin da bambina una curiosità verso i materiali e le loro forme, sognando ed ipotizzando le diverse possibilità di applicazione.
Fin dal periodo accademico, partecipa a numerose collettive nel territorio emiliano, a simposi e concorsi nazionali per giovani scultori.
E oggi, nella realizzazione delle sue opere, ogni materiale è preso in considerazione, nessuno viene escluso ma al contrario ognuno è considerato come una fonte emozionale da cui attingere a seconda di ciò che si ha bisogno di raccontare.
La Terra, con le sue diverse grane e colori, è l’elemento che troviamo più spesso: interessante per la sua carica simbolica in quanto materia da cui ha avuto origine l’uomo. La Terra garantisce con la sua lavorazione, immediatezza, freschezza e vibrazione propri dell’improvvisazione visto che non ci sono altri passaggi tecnici dopo il contatto fisico delle dita e del corpo dell’artista.
Il ferro arrugginito viene interrogato nella sua caratteristica di forza, resistenza, ma anche delle sue memorie, delle erosioni che subisce dal tempo che lo rendono fragile.
I legni erosi, assumono il compito di sostituire arti e membra per dare voce a sensazioni corporee particolari.
E così via con il gesso: un materiale che permette ripensamenti.
Il rame: con il suo ossido verde e le sue caratteristiche organolettiche che ci da il senso della natura. L’ottone: legato concettualmente alla musica e adatto alla realizzazione di gioielli.
Il bronzo: materiale per eccellenza della scultura preziosa usato fin dall’antichità.
Ma anche con la plastica: materiale sintetico e repulsivo, chiamato nelle sculture a isolare, separare e a dare il senso del non traspirante. E cosi via verso chissà quali e quante scoperte “materioespressive”.
Nell’ultimo periodo artista esegue una ricerca legata alle memorie del corpo in quanto luogo di eventi in cui si manifestano continui passaggi di stati emotivi, una spugna che assorbe cumuli di tensioni energetiche e ne trattiene una memoria, incisa.
E’ una ricerca basata sull’ascolto delle emozioni che scorrono all’interno del nostro corpo e di come esse si manifestano a livello sensazionale. Ciò viene espresso nelle sculture attraverso la composizione e la contrapposizione di membra con materiali e forme extracorporee che perdono in questo caso la loro funzione usuale per dare visibilità a ciò che un corpo può arrivare a sentire.
Attualmente lavora come scultrice e designer di argenti.
Tra le ultime esperienze più importanti:
Nel 2003 vince il “Concorso per Giovani Scultori” “Assindustria incontra l’Arte” Con la realizzazione di una scultura monumentale: “MUTAZIONE MATERICA”(Ancona)
Nel 2005 realizza la scultura monumentale “FLUSSO VITALE” sita presso la sede della “BOXMARCHE” (Corinaldo).
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