Massimo Nordio
Massimo Nordio è nato a Venezia nel 1947, città dove tuttora vive e lavora.
Dagli anni Settanta si interessa al vetro di Murano dagli anni Settanta, prima come collezionista ed esperto delle opere degli anni Venti e Cinquanta, poi come artista indipendente, lavorando a partire dagli anni Ottanta presso le fornaci muranesi.
In questi anni, dopo le sue esperienze nella cinematografia e nella fotografia, inizia la sua collezione e ricerca sul vetro veneziano del XX secolo.
Firma allora la parte fotografica per una serie di importanti monografie sui più importanti personaggi del vetro moderno, quali Ercole Barovier, Fulvio Bianconi, Napoleone Martinuzzi e Carlo Scarpa.
La frequente ed intensa vicinanza ad opere fondametali, lo spinge ad iniziare contemporaneamente la sua produzione.
Agli inizi degli anni Novanta si dedica definitivamente a questa attività free-lance. E’ di questi anni la sua partecipazione come ospite ed insegnante ai corsi presso le Scuole del Vetro di Pilchuck-USA , Nijima-
Giappone , San Servolo-Venezia.
Nel 1996 collabora con l’artista Roger Selden alla creazione delle vetrate nella Sinagoga di Milano.
I suoi lavori sono inclusi nella selezione annuale del Corning Museum
of Glass del 1988, 2000 e 2006
Tra le numerose mostre collettive e personali in importanti
gallerie internazionali, troviamo le sue personali ” Avventurine
” al Museo Correr,Venezia ,” Antologia ” Caffè Florian, Venezia,
” Zoodiac ” presso Furukawa Art Museum , Nagoya, Giappone
Le sue opere si trovano al:
Museo Vetrario Murano
Glass Kunst Museum Dusseldorf
Musée des Arts Decoratives Paris
Corning Museum of Art New York
Daiichi Museum of Art Nagoya
Furukawa Art Museum Nagoya
“Opacità,Trasparenza, Ritmo ed il loro interagire sono gli ingredienti base della mia estetica.
Penso che il vetro, e le sue forme semplici , possa ben ospitare, come recipiente, queste caratteristiche.
Le tecniche usate , oltre al tradizionale soffiato muranese, comprendono la fusione e la curvatura in forno elettrico. Anche la lavorazione a freddo in “moleria” è usata, a condizione che non confonda il tessuto originale ed il gesto del soffio”.
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