Guido Vigna
“La maggior parte dei lavori di questi anni sono bassorilievi, pannelli, dischi, formelle ed ogni tanto qualche scultura per lo più di piccole dimensioni.
Superfici e textures sono gli elementi basilari del mio linguaggio insieme ai colori.
Allo studio del colore dedico molto tempo e preferisco produrre io stesso ingobbi, smalti e cristalline colorati, così come mi costruisco forni ed attrezzi adatti alle differenti esigenze.
Nel lavoro parto sovente da ciò che mi emoziona. Prima d’iniziare una nuova serie di lavori metto a punto una tavolozza idonea.
La tavolozza degli ingobbi spesso ricorda i colori degli affreschi antichi, in effetti li preparo con gli stessi ossidi che utilizzavano una volta: i frescanti fissavano i colori con la calce, i ceramisti con la cottura.
Le bruniture a caldo danno ai pezzi quel tocco di poesia e di bellezza sognante che ricerco in questi pannelli.
Se voglio modellare pezzi più “tosti”, preferisco usare gli smalti lucidi e la potenza espressiva dei vetri cattedrale, che frantumo e fondo insieme alla terra in un’unica difficile cottura tra i 1100 ai 1300 gradi.
L’esigenza di ottenere colori e superfici che esprimano ciò che sento, mi ha portato a mettere a punto nuove tecniche, che insegno da 20 anni in cascina nei corsi di “Laboratorio Aperto”. Ho tenuto un corso di “Rullini Ossidati” anche allo Studio Clay di San Francisco negli USA ed ora ne tengo alla Toepferschule Svizzera. Quest’anno hanno selezionato una mia Kalostruttura al Kitsa, una triennale internazionale che mostra le ricerche tecnico-estetiche su ceramica o vetro o cemento di una settantina di artisti da tutto il mondo.
Mi fa piacere che tanti anni di ricerca siano riconosciuti e di passare ad altri le mie tecniche, così come sono contento di portare in tante case un po’ di poesia, di vivacità ed alle volte di serenità.”
Guido Vigna
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